Cerca nel blog

lunedì 14 marzo 2016

IL MODELLO UMANISTICO DI ROGERS

Si può utilizzare il modello di Carl Rogers soprattutto nella prima fase di accoglienza del paziente. La Psicologia umanistica riflette la cultura statunitense dell’individualismo e del pragmatismo. Carl Rogers (1902-1987) fu il fondatore di questa tradizione metodologica, dissociandosi dai due approcci prevalenti del tempo: la psicoanalisi e l’approccio comportamentista poiché riteneva che non rispettassero l’unicità del paziente. Rogers sviluppo’ una forma di Counseling non direttivo, definito Approccio Centrato sulla Persona, spostando il focus su come l’individuo si trasformi nel suo percorso di crescita personale verso una crescita ottimale. L’aspetto maggiormente riconosciuto sta nell'enfasi sulla relazione terapeutica quale elemento curativo. Per modificare la personalità sono tre gli elementi più importanti: genuità o congruenza, comprensione empatica e accettazione positiva incondizionata che porta il cliente al cambiamento. La strategia primaria è l’ascolto empatico che mette in gioco la capacità di chiarire e riflettere i sentimenti del paziente, così da restituire l’accettazione incondizionata. La congruenza del terapeuta permette al paziente di stare in un stato non dominato dall'ansia
Con il tempo l’accettazione incondizionata da parte del terapeuta permette al cliente di vedere il proprio sé attraverso la condivisione senza giudizio dei sentimenti e dei pensieri, al di fuori del giudizio giusto-sbagliato.


All'interno del modello Umanistico vengono utilizzate tecniche gestaltiche con lo stesso obiettivo di raggiungere l’autorealizzazione del paziente. La Gestalt cerca di rendere il paziente libero da chi è, e non di essere quello che dovrebbe diventare. I clinici della Gestalt sviluppano un ambiente dove abbia valore il “qui ed ora” così da permettere la crescita e il cambiamento attraverso role play dove si interpretano proiezioni e drammatizzano ricordi, al fine di far acquisire ai clienti maggior consapevolezza delle emozioni da loro provate e dei sentimenti che causano negli altri (Giusti, Ornelli,1999). La tecnica maggiormente conosciuta è quella della sedia bollente,che consente al cliente di proiettare su di una sedia vuota posta di fronte a lui un personaggio immaginario con il quale vuole, o pensa di volere, entrare in relazione: il dialogo che ne scaturisce integra le due polarità delle forza interiori e permette la “chiusura di figure incomplete” e del tutto “maggiore della somma delle parti”.


Nessun commento:

Posta un commento