La terapia strategica integrata nasce negli anni '90 e viene ufficializzata nel 2003 con la nascita della Scuola di Psicoterapia Strategica Integrata di Roma.
La terapia breve strategica si caratterizza dal fatto che il
terapeuta, durante i suoi interventi, si assume la responsabilità di influenzare
attivamente e in modo diretto il comportamento del paziente (Haley,1963).
Il
terapeuta, nelle prime fasi, è orientato all’estinzione del sintomo e alla
risoluzione del problema.
Il paziente partecipa insieme al paziente nel
processo di cambiamento.
soprattutto
- nell'utilizzo di un modello non patologico inteso come
non etichettamento del paziente in una categoria diagnostica. Categorizzare il
paziente in una classificazione diagnostica non è d’aiuto alla relazione, non ci permette di comprendere la complessità e la realtà del paziente
e inoltre non aiuta la persona ad uscire fuori da quella descrizione di sé.
- Valorizzazione delle risorse della persona.
- - Utilizzazione di ogni esperienza portata in terapia
dal paziente.
- - Impegno del paziente a rendersi attivo fuori
dall’orario delle sedute attraverso esercizi e prescrizioni.
- - Intervento pianificato e personalizzato per ciascun
paziente.
Secondo il modello strategico il problema portato dal paziente può essere sintetizzato in tre punti:
-
La permanenza di un problema nella vita attuale di
un paziente è sostenuta da comportamenti presenti e attivi nel contesto in cui
egli vive;
-
Questi comportamenti coincidono spesso con le
soluzioni tentate dal paziente- e/o dalle persone con le quali intrattiene
rapporti significativi- per risolvere il suo problema;
-
L’obiettivo del cambiamento sono le soluzioni tentate (Watzlawick et al.
1974).
Nelle successive formulazione si aggiungono altre fasi che
guidano il processo terapeutico al problem solving strategico.
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